Grazie alle tecnologie digitali, al web e alle connessioni in mobilità, accedere ai servizi e proporre servizi è sempre più semplice. Questa facilità di fruizione da parte del potenziale cliente e la facilità di disponibilità operativa da parte delle aziende ha permesso negli ultimi anni una crescita importante anche in Europa e in Italia dell’economia di accesso ai servizi, meglio o Sharing Economy.

Già matura in USA, nei paesi anglosassoni e nel nord Europa, anche nel tradizionale mercato continentale si consolida sempre più frequentemente una smaterializzazione dei servizi (ad esempio per fare un bonifico si utilizzano sempre più strumenti home banking e sempre meno sportelli bancari e cassieri) e una sempre crescente disponibilità di servizi va a sostituire prodotti o strumenti fisici (dal car sharing alle tariffe telefoniche che comprendono l’utilizzo dello smartphone a noleggio).

L’economia del servizio cresce inesorabilmente sostituendo sempre più spesso l’economia del possesso. Non è più così importante possedere un automobile o un telefono cellulare ma è importante accedere ai servizi e ai benefici che quel prodotto può darmi, con continuità o per un periodo specifico.

Gli anni ottanta e novanta del secolo scorso sono stati gli anni per eccellenza in cui possedere alcuni specifici oggetti era garanzia di rappresentazione della propria posizione sociale, mentre nel nuovo millennio la dinamica degli status symbol è stata sostituita dalla dinamica del lifestyle. In alcuni ambiti come la musica o il cinema questo processo è particolarmente avanzato a causa delle innovazioni tecnologiche, dal possesso dell’elemento fisico (cd/dvd) si è passati al possesso dell’elemento digitale (file mp3/mp4 ecc.) per arrivare alla fruizione su richiesta (contratti/servizi on demand). In altri ambiti il passaggio dal possesso di un oggetto all’accesso ad un servizio sono più strettamente legati al cambiamento di stile di vita, come ad esempio nel car sharing.

Molte aziende stanno sperimentando e attuando progetti di sharing economy, in particolare in ambito domestico e del tempo libero, sfruttando le nuove tecnologie di domotica e i nuovi atteggiamenti di acquisto del mercato (come ad esempio le lavatrici a noleggio). In futuro avremo sempre meno cose e utilizzeremo sempre più servizi, il possesso di un bene sarà sempre più un eccezione dettata da passione ed esclusività, mentre molti oggetti di utilizzo quotidiano saranno semplici strumenti a tempo determinato. Un cambiamento sociale che comporta a medio e lungo periodo dei cambiamenti importanti nell’economia produttiva delle aziende e nelle modalità progettuali di chi dovrà ideare nuovi oggetti dedicati a questo mercato in continua espansione. Anche e soprattutto con particolare attenzione alla sostenibilità ecologica degli oggetti, che non essendo più di proprietà ma sempre più a noleggio, subiscono un ciclo di vita molto differente rispetto al passato.